Bussana Vecchia

Bussana Vecchia è un paese con una storia singolare. Fino al 23 febbraio del 1887 è probabilmente un paese come un altro che è nato intorno all’anno Mille e si è sviluppato nei secoli come borgo medievale in cui i pochi abitanti avevano le loro terre da coltivare, il loro castello e la loro bella chiesa.
Quel 23 febbraio un terremoto ha distrutto quasi tutto. I cittadini superstiti se ne sono andati (costretti dal comune e dalla speculazione edilizia) e hanno fondato Bussana Nuova, più a valle, sul mare. La Vecchia è rimasta disabitata e abbandonata fino alla fine degli anni ’50 quando due artisti hanno l’idea di ri-colonizzare il paese vecchio stabilendovi una comunità di artisti internazionali. Viene anche redatta una sorta di costituzione: dato che i ruderi non sono di proprietà di nessuno, chiunque può stabilirsi nel villaggio ristrutturando il proprio rudere usando solo i materiali ancora presenti sul luogo. Si può usufruire di Bussana Vecchia per sole finalità artistiche, e quando si decide di abbandonare il villaggio, colui che subentra deve solo rifondere simbolicamente le spese effettuate per la ristrutturazione. Inoltre non è consentito vendere le proprie opere o aprire atelier in questi luoghi.
Il tutto funziona per un po’ di anni, poi forse con la complicità del boom economico (che riporta la fogna, l’acqua e l’elettricità in paese) e la natura umana che ci spinge a volere sempre di più, i buoni propositi della nuova costituzione si perdono. Dagli anni ’90 compaiono gli atelier personali e le proprietà private e si vendono gli immobili, ma a che titolo non si sa visto che sulla carta dal 1984 il paese è di proprietà dello stato. Molte persone che ci abitano da più di vent’anni sono ancora oggi in lotta a colpi di carte bollate per ottenere la proprietà delle case che hanno ristrutturato negli anni.
Oggi Bussana Vecchia è un bel borgo da visitare anche se si ignora la sua storia fatta di distruzioni e rinascite. C’è l’Osteria degli Artisti, un bed&breakfast, un ristorante vegano e un club jazz. E ci sono le botteghe e gli atelier degli artisti con dipinti e manufatti molto particolari. Ma a mio parere l’opera migliore sono le vie del borgo, tutte da scoprire. Specialmente la sera quando, in alcune occasioni, sono illuminate dalle torce che riportano il paese al suo antico spirito.

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