Durante il nostro viaggio in Ladakh abbiamo fatto in modo di non perderci un evento che per noi rappresentava una porta verso il passato: il Festival di Hemis.

I suonatori durante il festival di Hemis sono tra i principali protagonisti
In lingua locale il festival è chiamato Set-Chu, cioè data del dieci. Molti turisti accorrono a vedere questo festival perchè le danze e le maschere indossate dai monaci permettono di creare un ponte con il passato, con le tradizioni di questo monastero.
Per noi turisti è l’occasione di scattare qualche bella fotografia o girare qualche video interessante. Ed è anche l’occasione per restare a bocca aperta a chiedersi qual è il senso profondo di quei movimenti. Cosa vorranno comunicare? E’ solo la celebrazione di Padmasambava e della diffusione della corrente Vajrayana?
Forse. Ma preferisco restare con il dubbio e credere che ognuno di quei movimenti e ognuna di quelle maschere sia in grado di parlare e raccontare il vero messaggio di una religione così interessante e variegata. Un messaggio che ci vorrebbe una vita a comprendere. E che noi, gente di passaggio, possiamo solamente sognare di intuire.
(se non vedi l’album qui, guardalo su Flickr)



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