Quando la sera del 1° luglio siamo arrivata a Khiva ci è sembrato di entrare in un film. Quasi ci aspettavamo di veder sbucare Aladin su un tappeto volante. La città semi deserta e l’architettura di questi antichi edifici pareva finta a noi che, per la prima volta, ci immergevamo davvero in una delle mitiche città Uzbeke.

Se le cupole blu sono il simbolo di città come Samarcanda e Bukhara, a Khiva c’è un solo edificio che possiede una cupola blu ed è quello del mausoleo di Makhmud Pahlavan, vissuto nel XIV secolo, e conosciuto come l’eroe santo di Khiva.

L'interno del mausoleo dedicato a Makhmud Pahlavan

L’interno del mausoleo dedicato a Makhmud Pahlavan

La leggenda narra che riuscì a liberare 5000 suoi concittadini che erano schiavi in India. Pahlavan era un calzolaio che praticava la lotta greco-romana. Partecipò così ad una competizione organizzata dal re Indiano e inaspettatamente la vinse. Il re disse che il premio per il vincitore poteva essere qualsiasi cosa gli fosse chiesto e Pahlavan, invece di chiedere soldi o potere, chiese di liberare i suoi concittadini.

Il re, che non voleva rinunciare a 5000 schiavi, disse a Pahlavan che avrebbe potuto liberare tutte le persone che riusciva a far rientrare all’interno del cerchio prodotto con la pelle di un unico toro. Pahlavan, che era un abile artigiano, lavorò la pelle del toro rendendola un lungo filo sottile all’interno del quale riuscì a far entrare tutti i suoi concittadini.

Tornato in patria fu accolto come un eroe e alla sua morte venne dichiarato santo e seppellito in una tomba attorno alla quale, da quel momento, tutti i più ricchi cittadini di Khiva vollero farsi seppelire, dando vita all’attuale mausoleo.

Khiva ci è piaciuta perchè è compatta e non è dispersiva. La città antica è racchiusa all’interno delle mura di fango che simbolicamente, ancor oggi, la proteggono dall’invasione della modernità.

Le mura di fango che difendono la città di Khiva

Le mura di fango che difendono la città di Khiva

Così è possibile girovagare tranquillamente per le sue vie incontrando gente e monumenti grandiosi.

Fonti: “I monumenti storici dell’Uzbekistan” di Alexey Arapov, Ed. Tashkent SMI-ASIA

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