A volte gli oggetti incrociano la storia delle persone in un modo tutto loro. Così capita che ti arrivino cose senza che nemmeno tu le desiderassi. O sapessi della loro esistenza.

Due anni fa abbiamo, per così dire, ereditato un air-camping e abbiamo capito subito che era una bella occasione.

Per un’annetto lo abbiamo usato montandolo sul mio vecchio Panda.

Air camping sulla panda

Il nostro air camping quando era montato sulla Panda

La cosa funzionava, ma dava una sensazione di precarietà che bastava a farci venire il dubbio che, in autostrada, da un momento all’altro si sarebbe potuto staccare tutto. Così abbiamo deciso che serviva una macchina più spaziosa e robusta, capace di portare noi, l’air-camping e tutto quello di cui abbiamo bisogno per il campeggio. Ci siamo comprati un Doblò.

Sto dando per scontato che tutti sappiano cos’è l’air-camping. Io non lo sapevo finchè non l’ho visto. Banalizzando l’air-camping è una tenda da montare sul tetto di una macchina.

Ma in pratica è una sorta di mito per tutti quelli che negli anni ’70 sognavano di ripetere i raid in fuoristrada di Nino Cirani.

Nino Cirani e la Aziza 3

Nino Cirani e la Aziza 3 (fonte: http://www.autohome-official.com/)

La storia dell’air-camping è ben raccontata sul sito ufficiale dell’air-camping, da cui potete scaricare il pdf. Se invece volete comprare un air-camping, potete visitare questo sito.

Ma torniamo a noi. Appena adattato l’air-camping al Doblò (montato in configurazione Safari!) avevamo bisogno di una meta di test.

Air camping sul Doblò

Il nostro air camping montato sul nuovo Doblò

La scelta è ricaduta sull’Austria, in particolare la Carinzia, anche se il tour è iniziato dal Tirolo.
Siamo partiti allo sbaraglio, perchè non sempre, pur essendo ingegneri, si può pianificare il viaggio nei minimi dettagli. Il nostro programma era abbastanza sintetico: andiamo a Lienz, poi vediamo.

Giorno 1 (13 agosto)
Tristacher see

Scorcio del Tristacher See nei pressi di Lienz

Partiamo da casa alla volta di Lienz. Seguiamo l’autostrada del Brennero fino all’uscita di Bressanone. Passiamo da Brunico e San Candido fino al confine di stato. Da qui a Lienz la strada è abbastanza breve.

A Lienz ci sono diversi campeggi, ma il più vicino al centro della città (10 minuti a piedi) si chiama Falken (costo: 32,50€ a notte per 2 persone, piazzola, auto, elettricità e acqua calda inclusi – i servizi sono puliti e curati). Dopo pranzo con una tranquilla passeggiata di circa 90 minuti andiamo a visitare il lago Tristacher.

Dal campeggio Falken basta semplicemente continuare a camminare lungo la strada che si inoltra nei campi (Falkenweg) fino a raggiungere la località Ulrichsbichl sulla strada che collega Amlach a Tristach. Da qui proseguire, sempre in direzione sud, su un’altra strada (Seestrasse) sulla quale ad un certo punto troverete dei cartelli gialli con le indicazioni per il Tristacher See (see in tedesco significa lago). Da lì è tutta una mulattiera nel bosco, molto carina e fresca. Il lago è carino e l’acqua tiepida. Se volete fare il bagno gratis restate sulla sponda sud, non ci sono spiagge, ma l’accesso è libero. Troverete anche un altro campeggio e una spiaggia a pagamento. Il rientro al campeggio (o a Lienz) si effettua per la stessa strada dell’andata.

Giorno 2 (14 agosto)
Karlsbaderhütte

Il Karlsbaderhütte nelle dolomiti di Lienz

A Lienz ci sono le Dolomiti. Come si fa a non voler fare una camminata? Noi volevamo fare una ferrata, e avevamo anche trovato quella giusta, ma il tempo ci ha fregato.

Ma andiamo con ordine. Se andate al centro informazioni di Lienz potete recuperare gratuitamente o a poco prezzo (1€ il libretto delle ferrate) degli opuscoli con la descrizione di moltissimi itinerari. Molti partono dal famoso rifugio Dolomitenhütte che si raggiunge in macchina. Attenzione però, per l’accesso in auto è necessario pagare 8€. Dal parcheggio del rifugio c’è l’imbarazzo della scelta, per quanto riguarda il trekking, le ferrate e le arrampicate (diverse falesie nelle vicinanze del rifugio).

Noi avevamo scelto la ferrata Seekofel che porta in cima all’omonima montagna di 2744m. Per raggiungerla si devono seguire le indicazioni per il rifugio Karlsbaderhütte (circa 2h dal parcheggio); dal rifugio salire verso l’evidente sella Ödkar (circa 1h dal rifugio) e da lì imbragarsi e seguire le creste fino alla vetta, lungo la via ferrata. Purtroppo arrivati alla sella, il tempo è cambiato, si è messo a piovere e quindi siamo dovuti scendere. In ogni caso il paesaggio ripaga, secondo me, sia delle fatiche che degli 8€ pagati per l’accesso in macchina.

Giorno 3 (15 agosto)
In tandem

In tandem sulla pista ciclabile del Millstätter See

La Carinzia è famosa per i suoi 200 laghi balneabili! Pensiamo quindi che valga la pena vederne almeno un paio.

Ci consigliano di andare a Milstatt, sul Millstätter See. Il meteo è buono così decidiamo di noleggiare la bicicletta. La precisione austriaca a Milstatt lascia un po’ a desiderare però. Dopo aver recuperato dall’ufficio informazioni il classico opuscolo delle attività della zona, abbiamo vagato quasi un’ora per trovare un noleggio bici aperto. Alla fine lo abbiamo trovato a Seeboden (Sportcamp Salcher, Seepromenade 46, vicino all’albergo Pichler). Abbiamo noleggiato il tandem (che risulta più economico del noleggio di due biciclette: 18€ contro 24€, per 4 ore) con cui ci siamo fatti tutto il giro del lago.

La sponda nord è percorsa da una pista ciclabile asfaltata, che corre parallela alla strada. La sponda sud è decisamente più bella ed è percorsa da una pista sterrata all’interno del bosco. Vi sono un po’ di salite che ci hanno messo alla prova, ma noi che non siamo ciclisti ce l’abbiamo fatta. Quindi ce la può fare chiunque.

Per fare il giro del lago ci vogliono circa 3h, considerando anche qualche pausa per ammirare il paesaggio. Se fate il giro in senso orario partendo da Seeboden, prima di riconsegnare la bicicletta fermatevi alla gelateria dell’albergo Kollers, la trovate sulla pista ciclabile poco prima del punto in cui si noleggiano le biciclette. Inaspettatamente il gelato è molto buono (quasi come quello italiano).

Lasciato il tandem, recuperiamo il Doblò e ci dirigiamo a Villach. Probabilmente il campeggio più comodo e vicino alla città è il Seehof (costo: 29,70€ a notte per 2 persone, piazzola, auto, elettricità e acqua calda inclusi – i servizi sono puliti, curati e super tecnologici) affacciato su un bel laghetto in cui si può fare anche il bagno.

Giorno 4 (16 agosto)
La chiesa di Maria Wörth

La caratteristica chiesa di Maria Wörth affacciata sul Wörther See

Di prima mattina ci facciamo un rapido giro nel centro di Villach, che non è così notevole, non vi perdete nulla se lo saltate.

Partiamo poi alla volta del Wörther See puntando al paesino di Maria Wörth. Questo paesino merita decisamente una visita, con la sua chiesa adagiata su una piccola penisola in una posizione fantastica: il paradiso per i fotografi.

Proseguiamo poi per Reifnitz. Da tutti questi paesini partono diversi percorsi a piedi. Anche in questo caso, conviene entrare nell’ufficio informazioni e recuperare gli opuscoli gratuiti che descrivono le varie attività.

Noi ci siamo incamminati sul sentiero per la riserva naturale di Spintikteiche. In circa un’oretta di facile camminata nel bosco si raggiunge un laghetto che è un piccolo paradiso terreste. Questo posto trasuda di tranquillità e calma. Nonostante sia domenica, c’è poca gente e molti si concedono un bagno nell’acqua tiepida.

Quando il temporale è ormai alle porte scendiamo a malincuore al paese e recuperato il Doblò ci dirigiamo verso Klagenfurt. Klagenfurt è la capitale della Carinzia ed offre numerosi percorsi sia in città che fuori. Purtroppo però diluvia, ed è prevista pioggia anche per il giorno seguente che sarebbe stato comunque il nostro ultimo giorno. Decidiamo quindi di rientrare a casa e di rimandare ad una prossima gita la visita di questa città.

A Klagenfurt, c’è (apparentemente) un solo camping che si chiama (con molta fantasia) Camping Klagenfurt Wörthersee (costo: 33€ a notte per 2 persone, piazzola, auto, elettricità e acqua calda inclusi).


Se volte programmare il vostro viaggio in Carinzia, il sito da cui partire è questo: www.carinzia.at. Tenete presente che ogni paese ha un ufficio informazioni in cui potete trovare davvero ogni tipo di opuscolo che vi può servire (quasi sempre gratuiti). Il personale in genere è molto cortese e parla italiano. State attenti agli orari di apertura perchè nel weekend sono abbastanza “ristretti” anche in alta stagione.

A noi è sembrata una regione in cui si può passare molto tempo perchè ci sono un sacco di attività da fare (in montagna, al lago, in città). Inoltre è molto verde e curata. E per chi, come noi, si muove con un auto a metano ci sono pure diversi distributori, anche self service.

Insomma, vivamente consigliata.

E per finire, visitate la gallery fotografica per vedere le altre foto di questa gita austriaca.

Facebooktwittermail

CC BY-NC-ND 4.0 This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.

Lascia un commento o un pensiero